Arriva direttamente da New York la ricerca di un gruppo di studiosi della Boston University School of Medicine che ci farà riflettere qualche secondo in più prima di consegnare tablet e smartphone nelle mani dei nostri figli. Eh già perché mentre noi sempre più spesso facciamo questo gesto per placare capricci e per evitare intrusioni quando siamo a cena con gli amici o ci rilassiamo leggendo un buon libro, in America i ricercatori hanno dimostrato cosa possono provocare i dispositivi mobili al cervello dei più piccoli.
La rivista Pediatrics raccoglie tutti i risultati di questo importante studio e noi ne riportiamo una breve sintesi per saperne di più e per capire a cosa andiamo in contro: quando i dispositivi elettronici vengono utilizzati come calmanti, creano nei bimbi al di sotto dei due anni e mezzo gravi difficoltà nello sviluppo dei propri meccanismi di autocontrollo, nella creazione delle capacità di problem solving e nelle doti relazionali ed empatiche. Le facoltà qui elencate sono di assoluta importanza per i bambini al di sotto dei 30 mesi ed è quindi fondamentale preservare il periodo della loro vita durante il quale tutto ciò può essere appreso al meglio e con il massimo dell'efficacia. E' consigliabile, quindi, stare accanto ai piccoli mentre si divertono con le App interattive o giocherellano con le fotografie del nostro smartphone; così facendo si verrebbe a creare una relazione fisica reale fatta di scambi e di interazioni che contengono espressioni facciali, sonore e perchè no...fisiche, che sarebbe molto utile per lo sviluppo delle funzioni primarie dei bambini. Si sa che talvolta, per un genitore è necessario ritagliarsi piccoli spazi e momenti di riposo e quiete, ma uno dei modi più impropri per garantirsi questi "attimi di pace" è lasciare che i bambini siano in balia dei dispositivi tecnologici. Libri elettronici e applicazioni per imparare a leggere possono essere un valido supporto per i figli, possono aiutarli ad apprendere termini e vocaboli nuovi, ma solo se utilizzati in età prescolare e non nei primi 24/30 mesi di vita. Durante questo periodo avviene lo sviluppo emotivo, ed è in questa fase che i più piccoli imparano a conoscere e controllare le proprie emozioni; è importante allora ricordarsi che per ogni età vi è il giusto modo di svago e che App, tablet e smartphone dovranno aspettare gli anni della scuola.
Ve li ricordate i vecchi puzzle? i mattoncini colorati, i libri di favole e gli animaletti dello zoo? beh forse mentre la tecnologia va avanti ed il progresso incalza, per noi genitori è meglio fare qualche passo indietro per trovare la strada giusta (magari facendo una passeggiata al parco :-) ) per stare accanto ai nostri bambini.
Di seguito alcuni dati dello studio condotto a New York...
L'analisi ha preso in esame 65 coppie, i cui figli hanno avuto un "primo contatto" con un touchscreen in media a 11 mesi e per 17,5 minuti al giorno, ma con punte di 4 ore. Le attività principali per i bimbi erano "guardare show educativi" (30%), usare app educazionali (26%), premere a caso lo schermo (28%) e fare giochi non educativi (14%). Lo studio ha fatto emergere che nonostante la maggior parte dei genitori credeva che i giochi fossero educativi e aiutassero lo sviluppo cognitivo del bambino, in realtà nei piccoli che utilizzavano app non educative si è notato un ritardo nello sviluppo del linguaggio.
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http://salute.agi.it/primapagina/notizie/cervello_ipad_e_smartphone_possono_compromettere_sviluppo_bebe-201502021531-hpg-rsa1015
http://www.greenme.it/tecno/cellulari/15598-tablet-smartphone-bambini-capricci-sviluppo